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Uno scambiatore di calore a piastre industriale è un dispositivo progettato per trasferire calore tra due fluidi separati tramite piastre metalliche sottili. È usato nei processi industriali per riscaldare o raffreddare fluidi, recuperare energia termica, migliorare l’efficienza energetica e ridurre costi operativi.
Nel settore industriale, con il crescere delle esigenze di risparmio energetico, efficienza e sostenibilità, lo scambiatore di calore a piastre è diventato una soluzione centrale. Molti impianti cercano modi per recuperare calore, ridurre consumi, occupare meno spazio. Questo articolo spiega in dettaglio cos’è, come funziona, vantaggi e limiti, tipologie e come scegliere il modello giusto.
Cos’è uno scambiatore di calore a piastre?
Uno scambiatore di calore a piastre è un tipo di scambiatore di calore in cui due fluidi a temperature diverse fluiscono in canali separati formati da piastre metalliche corrugate, sovrapposte. Il calore passa attraverso le piastre (per conduzione) dal fluido caldo al fluido freddo, senza che i fluidi si mescolino.
Le piastre possono essere guarnizionate o saldobrasate, a seconda dell’uso, temperatura e pressione operativa.
Per approfondire altri tipi di scambiatori, design e applicazioni, vedi la nostra guida completa: Guida Completa agli Scambiatori di Calore: Tipologie, Progettazione e Applicazioni
Come funziona lo scambio termico
Struttura interna e flussi
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Le piastre sono posizionate in modo alternato per far passare i due fluidi su versanti differenti.
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Le piastre vengono lavorate, corrugate, per aumentare la turbolenza, migliorare lo scambio termico e ridurre lo spessore del fluido tra le superfici.
Principi fisici applicati
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Conduzione: il calore si trasferisce attraverso il metallo delle piastre.
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Convezione: dentro i canali creati tra piastre, il fluido scorre e trasferisce calore efficacemente.
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Differenza media di temperatura logaritmica (LMTD) è una misura fondamentale per valutare la performance termica.
Tipologie principali
Vantaggi principali dello scambiatore di calore a piastre industriale
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Alta efficienza termica
Le piastre sottili e la conformazione corrugata favoriscono un coefficiente di scambio termico elevato, con rapido trasferimento di calore. -
Compattezza e risparmio di spazio
A parità di potenza, occupano meno spazio rispetto a soluzioni come gli scambiatori a fascio tubiero. Ideale quando lo spazio è limitato. -
Flessibilità operativa
È possibile adattare numero e tipologia di piastre per modificare la superficie di scambio, intervenire su portate e temperature. -
Riduzione dei costi energetici
Migliore efficienza significa perdere meno energia, consumare meno carburante o elettricità per riscaldamento/raffreddamento. -
Maggiore sostenibilità
Recupero del calore residuo, riduzione delle emissioni, minori sprechi, impatto ambientale inferiore. -
Facilità di manutenzione (nelle versioni guarnizionate)
Quando sono presenti guarnizioni, le piastre possono essere smontate, pulite, sostituite.
Limiti da considerare
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Temperatura e pressione limitate rispetto ad altri tipi (per esempio alcuni scambiatori a fascio tubiero), soprattutto nelle versioni con guarnizioni.
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Spostamenti e deformazioni delle piastre se le condizioni termiche sono molto variabili.
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Guarnizioni soggette a usura nelle versioni guarnizionate: perdita, manutenzione, costi.
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Accumulo di incrostazioni/sporcamento specialmente se i fluidi sono sporchi o con particolati, riducendo l’efficienza.
In quali settori industriali si usa lo scambiatore a piastre
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Impianti chimici e farmaceutici, dove richiesta di precisione termica e fluidi puri è alta.
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Industria alimentare e delle bevande, per pastorizzazione, raffreddamento, riscaldamento.
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Settore HVAC (riscaldamento, ventilazione e condizionamento) e teleriscaldamento.
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Raffreddamento di oli, fluidi di processo, recupero del calore nei compressori.
Come scegliere un buon scambiatore di calore a piastre
Specifiche tecniche da valutare
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Temperatura e pressione operative: assicurarsi che il materiale delle piastre e delle guarnizioni sia adeguato.
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Numero di piastre e superficie di scambio: deve corrispondere alla potenza termica richiesta.
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Tipo di fluido: viscosità, tendenza allo sporcamento, corrosività.
Materiali
Tubi con testata flottante (floating head)
Il design con testata flottante permette a un’estremità del fascio tubiero di muoversi liberamente, assorbendo l’espansione termica e facilitando la pulizia. È una scelta comune negli scambiatori industriali di grandi dimensioni dove sono presenti forti sbalzi di temperatura.
Tipologia (guarnizionato vs saldobrasato)
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Guarnizionato: vantaggi nella manutenzione; limiti in temperatura/pressione.
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Saldobrasato: più robusto, nessuna guarnizione, migliore in condizioni severe ma meno accessibile per pulizie.
Efficienza, perdite di carico e turbolenza
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È importante calcolare la caduta di pressione accettabile. Una caduta di pressione troppo elevata può costare in energia per la pompa.
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Il disegno delle piastre deve creare turbolenza per migliorare lo scambio, ma senza aumentare troppo la perdita di carico.
Ottimizzazione per risparmio energetico e sostenibilità
Implementare uno scambiatore di calore a piastre può contribuire significativamente al risparmio energetico dell’impianto, con effetti positivi su costi operativi e impatto ambientale.
Strategie utili:
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Pulizia regolare, controllo delle incrostazioni
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Uso di materiali adeguati per minimizzare la corrosione
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Progettazione che minimizza le perdite di carico
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Recupero del calore residuo per preriscaldamenti o uso secondario
Tipi di tubi utilizzati negli scambiatori di calore a piastre industriali
Anche se gli scambiatori a piastre non utilizzano tubi come gli scambiatori a fascio tubiero, in alcune configurazioni ibride o modulari (es. sistemi combinati o versioni compattate), possono includere tubi di collegamento o moduli tubolari interni per gestire fluidi ad alta pressione o specifici processi industriali. In questi casi, i materiali più comuni sono:
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Rame-nichel (CuNi 90/10 o 70/30): eccellente resistenza alla corrosione marina e ottima conducibilità termica, ideali per applicazioni navali o offshore.
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Acciaio inox (AISI 304 o 316): il più diffuso in ambito industriale per la sua resistenza alla corrosione e durata, adatto a una vasta gamma di fluidi.
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Titanio: usato per fluidi estremamente corrosivi o per l’acqua di mare, dove è richiesta un’alta resistenza chimica.
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Alluminio: utilizzato in sistemi leggeri o HVAC, dove conta la leggerezza e la buona conduzione termica.
La scelta del tipo di tubo (o dei moduli integrativi) dipende dalle caratteristiche del fluido, dalla temperatura, dalla pressione e dalla compatibilità chimica con i materiali del sistema.
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